Parco Sempione, il Castello Sforzesco e il Cenacolo Vinciano
Castello Sforzesco
Non lontano dal Duomo, percorrendo l'intera via Orefici e la succesiva Via Dante, davanti a Largo Cairoli c'è il Castello Sforzesco di Milano. Questa fortezza e la sua edificazione avvenne grazie a Gian Galeazzo Sforza che portando avanti l’opera iniziale del suo predecessore Galeazzo II Visconti, realizzò gli alloggi per le varie truppe e risistemando nel mentre anche il parco e l'annesso fossato. Dopo i Visconti, ci furono gli Sforza: prima Francesco Sforza e poi Ludovico Maria Sforza, detto il Moro. Fu proprio il Moro a dare grande lustro alla fortezza milanese, portando a corte anche artisti come Leonardo da Vinci e Donato Bramante. Il Castello Sforzesco di Milano purtroppo non fu protagonista di periodi storici sempre sereni: dal XVI al XVIII secolo il castello attraversò una fase piena di incertezza ed inquietudine passando in mano alle forze francesi, spagnole e austriache. Ed è proprio in questo periodo ricco di tumulti storici che la fortezza prende un immagine straniera, divenendo simbolo di ostilità e di occupazione. Questo pregiudizio venne tralsciato dai milanesi soltanto dopo l'avvenuta Unità d'Italia. Ai giorni nostri, il Castello Sforzesco è una delle principali mete turistiche di Milano ed alle sue spalle possiamo trovare Parco Sempione, un bellissimo parco definito una vera e propria oasi di pace in centro città, dove è possibile trovare un attimo di pausa senza allontanarsi troppo dagli impegni lavorativi e gli affari da gestire quotidianamente: un grande vantaggio per chi vive assiduamente la Milano trafficata e caotica. Sempre nei pressi del Castello è possibile visitare sia il Museo d’Arte Antica, con una sezione dedicata interamente alla Pietà Rondanini di Michelangelo che il Museo degli Strumenti Musicali, il Museo Preistorico e quello Egizio. Il Castello Sforzesco rimane tra i luoghi assolutamente da visitare di Milano.
Parco Sempione - Torre Branca
Parco sempione, oltre ad essere il polmone verde di Milano, è anche un luogo ricco di memoria sia storica che recente, cultura ed arte rimanendo il parco preferito dei milanesi: dal monumento commemorativo di Napoleone III, all’Arena di Antonio Canova, dove hanno giocato squadre comel'Inter e Milan, passando per I Bagni Misteriosi e la fontana progettata da Giorgio De Chirico. All'ingresso del parco troviamo Torre Branca, una torre costruita totalmente in metallo progettata dal designer Gio Ponti e realizzata nel 1933 in occasione della V Triennale di Milano. Il suo nome deriva dai Fratelli Branca, titolari dell’omonima distilleria, che nel 1972 provvederono alla istrutturazione dell’opera da tempo trascurata ed inagibile. La stessa torre-totem di metallo oltre ad essere una struttura che rappresenta architettura e tecnica, è ache un ascensore che consente la salita fino in cima (108 mt), da cui si gode una meravigliosa vista dell'intera città.
Cenacolo Vinciano
L'Ultima Cena di Leonardo è seconda per notorietà solo alla Gioconda custodita nel Louvre di Parigi ma probabilmente questa minore fama del Cenacolo leonardesco è comportata dal deterioramento dell'opera che l’artista fiorentino dipinse sul muro del refettorio del Monastero domenicano di Santa Maria delle Grazie. Il dipinto alto ben 4 metri e lungo 9, fu commissionato da Ludovico Il Moro che volle fortemente una rappresentazione artistica dell'annuncio del tradimento che Gesù rivolse agli apostoli prima di essere arrestato. Una scena ricca di drammaticità che Leonardo è riuscito a trasferire in questo dipinto, dove i volti degli apostoli lasciano trasparire incredulità nell'ascoltare tali parole, lasciando spazio al timore di poter venire additati dal profeta di tradimento. Dal 1977 al 1999 il Cenacolo di Leonardo da Vinci ha fatto parte di una delle più lunghe e complicate campagne di restauro mai sperimentate prima. Un lavoro di estrema fatica che ha consentito un recupero seppur in parte soddisfacente e parziale di uno dei nostri più grandi capolavori assoluti del Rinascimento a cui il genio fiorentino di Leonardo lavorò dal 1494 al 1497.