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Pasteur, Rovereto

Piazzale Loreto

Uno dei Luoghi simbolo dei fatti avvenuti durante la Seconda Guerra Modiale, Capitale della moda e dell'economia, della vita notturna: questo è Piazzale Loreto, un luogo in grado di racchiudere diverse linee temporali.
Un degli eventi di carattere storico accaduto in questo piazzale risale al 29 Aprile 1945 dove i corpi di Benito Mussolini, Clara Petacci e altri 16 gerarchi giustiziati vennero prima trasportati a Milano e poi lasciati proprio in piazzale Loreto. La scelta di esporre proprio qui il corpo del Duce non avvenne in modo casuale: 

Capitale della moda, dell’economia e della vita notturna, Milano ha anche una storia lunga da raccontare. Piazzale Loreto è uno dei luoghi simbolo della Seconda Guerra Mondiale, qui si ricordano eventi tragici della storia d’Italia. Il 29 aprile 1945 i corpi di Benito Mussolini, Clara Petacci e altri 16 gerarchi giustiziati vengono trasportati a Milano e lasciati proprio in piazzale Loreto. La scelta del luogo dove esporre al pubblico il corpo del Duce non fu casuale: nella stessa piazza, quasi un anno prima, il 10 agosto 1944 i militi della Muti, comandati dal capo della Gestapo milanese Theo Saevecke, come rappresaglia per l’attentato gappista in Viale Abruzzi dell’8 agosto, fucilarono 15 prigionieri antifascisti prelevati dal carcere di San Vittore creando una vera e propria strage. Allinearono i loro corpi sul marciapiede tra viale Andrea Doria e corso Buenos Aires e lasciandoli esposti ai passanti. Li uccisero e li lasciarono lì in modo che tutta la classe operaia milanese vedesse i corpi dei martiri, dato che proprio quel punto era uno snodo di passaggio tra la campagna, la città e le fabbriche.

Piazzale Loreto rappresenta la storia antifascista di Milano su cui si fondano civiltà e democrazia, come ha detto Giuliano Pisapia «di quella crescita civile degli ultimi decenni che ha reso Milano un modello di civismo e di partecipazione democratica. La nostra città oggi non sarebbe la stessa senza il sacrificio dei quindici partigiani. Non sarebbe la stessa senza la Resistenza, che ha rappresentato uno dei momenti più alti e qualificanti della nostra storia». Il Monumento ai Martiri della Liberazione realizzato da Giannino Castiglioni ne porta avanti la memoria.